martedì 16 febbraio 2016

Amazon non richiede "il numero", c'è da fidarsi?



Molti siti e-shop, soprattutto americani, in fase di transazione del pagamento non richiedono i numeri cvv della carta di credito (sono i tre numeri che compaiono dietro la carta di credito), una cosa che avevo segnalato già in passato e che potrebbe creare qualche problema di sicurezza. Tra i siti che adottano questa "scorciatoia" (pare che immettere un numero minore di dati semplifichi e aumenti gli acquisti online) c'è anche il colosso Amazon, un sito senz'altro serio e affidabile, oltre che straconosciuto. In rete si possono trovare diverse testimonianze di clienti che si son visti addebitare somme per acquisti mai effettuati, presumibilmente dopo aver utilizzato la carta proprio su Amazon anche se, nella quasi totalità dei casi, si sono poi visti rimborsare fino all'ultimo centesimo. E' pur vero che le ultime disposizioni in fatto di sicurezza (secur code adottato oramai da quasi tutti gli istituti emettenti) rendono ancor più difficile il tentativo di appropriarsi di dati in fase di pagamento, ma alcuni casi sono stati registrati anche dopo l'entrata in vigore di queste disposizioni. In sintesi di cosa stiamo parlando? E perchè dovrebbe essere meno sicuro un acquisto senza i numeri cvv?? Quando effettuiamo un acquisto con carta di credito ci vengono richiesti nome del titolare, numero della carta con relativa scadenza e il numero cvv (gli ultimi tre numeri riportati dietro la carta e che, in teoria, dovrebbero testimoniare che si è realmente in possesso della carta stessa): il numero della carta e anche la titolarietà talvolta vengono resi pubblici (ad esempio, in caso di venditore privato che utilizza una prepagata per ricevere i pagamenti) quindi -seppur in via teorica- chiunque potrebbe effettuare un acquisto online da quei siti che non richiedono l'immissione del numero cvv (proprio perchè basta inserire solo i dati pubblici). Ripeto, senza allarmismi, che si tratta di ipotesi azzardate ma non capisco (o, meglio, faccio finta di non capire) perchè un sito straconosciuto e affidabile come Amazon non accetti tra le modalità di pagamento anche quella Paypal. Aggiungo come consiglio (e questo vale per qualsiasi sito) di non tenere mai in memoria nel proprio account la carta con cui si effettuano i pagamenti: i casi di violazione dei dati sensibili e/o personali sono rarissimi, è vero, e i siti seri e affidabili ne rispondono in prima persona, ma un'eventuale azione di rivalsa arrecherebbe un disagio di cui ne farebbe certamente a meno chiunque.

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